Punto panoramico

Il silenzio di questi luoghi amplifica il suono del vento, metafora di distruzione ma elemento vitale per la popolazione. Siediti, lasciati accarezzare e ascolta.

I nostri luoghi, arroccati, più esposti alle intemperie, ci hanno dato la possibilità di riconoscere le varianti del vento e caratterizzarlo come elemento distintivo, ora più insistente e violento, ora leggero e carezzevole.

I contadini e i pescatori hanno imparato a conoscere i venti buoni da quelli cattivi, distruttivi e devastanti: il detto vuole che ‘di sciroccu e di limbici, u marinaru beni non dici’, e infatti col libeccio si ha un mare tempestoso.

Ogni luogo ha le zone del vento, quelle da evitare o dove a fine giornata spira una brezza leggera pronta a consolarti dal caldo torrido.

Vogliamo farti sentire il vento.

Perciò, prendi la strada per il paese di Stalettì, non spaventarti se questa sarà sempre in salita, vai al massimo di seconda.

Poco prima di arrivare in paese, gira alla tua sinistra: ci sarà un piccolissimo spiazzo ed una vista mozzafiato.

Ti invitiamo ad ascoltare con attenzione quello che il vento ha da dirti, inspira profondamente e raccogli il suo messaggio.

Cosa fare dopo?

Continua a salire, arriva in paese e parcheggia la tua macchina.

Incuriosisciti del luogo che stai visitando, cammina per le vie e per rinfrescarti, fermati al “Bar Jolly”. Fatti sorprendere dalla quantità di gusti delle granite e chiedi di consumarla in giardino.

Anche qui, abbandonato sulla classica sedia da bar, sentirai la freschezza del vento.

Non guardare le lancette dell’orologio, saprai riconoscere quando è il momento di andare.

Scendi giù, vai al mare.

Hai sentito?

Muta, nel tempo e nello spazio, ma è un costante compagno di viaggio.

Come arrivarci?

La soluzione è nel titolo, cliccaci su.